La Babesiosi nel cane

 

a cura della Dott.ssa Manuela Pigato, Medico Veterinario Iscritto all'Ordine della Provincia di Bologna

La Babesiosi o Piroplasmosi è una malattia del cane causata da un parassita intracellulare (Babesia canis) in grado di determinare anemia ed emoglobinuria (presenza di emoglobina nelle urine).

Gli insetti vettori del protozoo Babesia canis sono le zecche della famiglia Ixodidae. La zecca si infetta durante il pasto di sangue su un cane ammalato e trasmette l’agente eziologico della malattia ad altri cani o alle sue stesse uova. Da una zecca femmina infetta possono nascere da 2000 a 8000 larve in due settimane circa, le quali diventeranno zecche adulte portatrici di piroplasmosi. L’infezione passa dalla zecca al cane dopo circa 48 ore dal morso, a cui segue una fase silente di incubazione di 7-14 giorni. Una volta entrata nel circolo ematico la babesia si insinua in un globulo rosso dove inizia a moltiplicarsi. La membrana del globulo rosso si rompe immettendo in circolo tutte le babesie contenute, le quali a sua volta entrano in altri globuli rossi dando vita ad una malattia a rapida evoluzione.

La babesiosi è tipica dei paesi del bacino del Mediterraneo e i periodi a maggior rischio di infezione sono la primavera e l'autunno, ma le zecche possono sopravvivere in ogni periodo dell’anno. La malattia può manifestarsi in diverse forme cliniche.
  • Forma iperacuta: consiste in un anemia emolitica fulminante con morte dell’animale in poche ore per shock ipovolemico.
  • Forma acuta: è la più frequente, si presenta con febbre molto alta, mucose pallide, anoressia, apatia, diarrea e vomito. Il colore delle urine appare alterato e può andare dall’arancio al bruno. La morte sopraggiunge in pochi giorni se non viene fatta una terapia mirata al più presto.
  • Forma cronica: il cane presenta febbre intermittente, è prostrato e mangia poco.
La terapia d’elezione è costituita dalla somministrazione di uno specifico farmaco da utilizzare solo dopo aver effettuato la diagnosi. Talvolta può essere necessaria una trasfusione di sangue o terapie di supporto.
Le misure di prevenzione sono: controllo sierologico periodico dei cani che vivono in aree endemiche e utilizzo di prodotti ad uso veterinario contro i parassiti cutanei. Contro la babesiosi esiste una vaccinazione che, anche se non impedisce l’infezione, limita la severità dei segni clinici.