I "falsi miti" dell'estate

 
Con la bella stagione siamo più propensi ad adottare buone pratiche per il nostro benessere. Spesso però si tende a seguire vecchie credenze che non solo sono prive di fondamento ma possono anche risultare inefficaci e dannose. 

Ecco alcuni "falsi miti" dell'estate:

UNA PREVENTIVA LAMPADA PROTEGGE LA PELLE DAI DANNI DEL SOLE 
Le lampade emettono solo UVA che penetrano nella cute in profondità dove posso danneggiare elastina e le fibre del collagene del derma accelerando l’invecchiamento della pelle.
Inoltre stimolano meno la produzione di melanina rispetto agli UVB rendendo la protezione meno efficace di quanto non faccia una graduale abbronzatura.

PIÙ SI SUDA PIÙ SI DIMAGRISCE
Sudare non porta a un consumo di calorie: l’apparente calo di peso è soltanto dovuto a una perdita di liquidi, che bevendo vengono reintegrati nel giro di poche ore o giorni. Solo con una dieta adeguata e con il movimento si può ottenere un calo di peso stabile.

SOTTO L’OMBRELLONE NON SERVE LA CREMA PROTETTIVA
L’ombrellone ci protegge dall’esposizione diretta ai raggi del sole ma lascia filtrare in media il 25% dei raggi ultravioletti a cui bisogna sommare quelli riflessi dalla sabbia, ossia un altro 25%.
Il rischio di scottatura è quindi sempre presente, nonostante si abbia una sensazione di protezione.

L’URINA CALMA IL DOLORE DELLE PUNTURE DELLE MEDUSE
Si tratta di un rimedio del tutto inefficace, anzi con la sua azione irritante va spesso a peggiorare la situazione.
Questo falso mito deriva dal fatto che l’urea contenuta nelle urine è un “parente” chimico dell’ammoniaca. Le tossine della medusa sono però tutt'altra faccenda e adottare questa soluzione non produrra gli effetti sperati.
Molto più utile è immergere la zona colpita in acqua calda vista la natura termolabile delle tossine.

LA PELLE ABBRONZATA E' GARANZIA DI BUONA PRODUZIONE DI VITAMINA D 
E' noto che gran parte della vitamina D di cui abbiamo bisogno è sintetizzata a livello cutaneo quando stiamo al sole. Perchè questo avvenga, è sufficiente una breve esposizione di viso e braccia, di conseguenza l'eccesso di melanina dovuto ad un'abbronzatura troppo intensa blocca completamente gli UVb e rischia così di ostacolare la produzione di vitamina D.

SCOPRIRSI QUANDO FA CALDO.
Il nostro primo istinto è di spogliarci per difenderci dal caldo: sbagliato! Dovremmo invece coprirci con abiti leggeri in cotone o in lino possibilmente di colore chiaro. Così facendo proteggeremo la pelle dai raggi del sole e la lasceremo più libera di respirare diminuendo la sensazione di caldo afoso.